I nuovi appalti pubblici

I nuovi appalti pubblici

COMMENTO AL D.LGS. 18 APRILE 2016, N. 50 E SUCCESSIVE MODIFICHE - 2021

Sin dalla sua emanazione, il Codice dei contratti pubblici del 2016 ha dato luogo a numerosi
problemi interpretativi ed applicativi, facilmente spiegabili se si pensa che lo stesso aveva
originariamente introdotto un decisivo cambio di prospettiva rispetto ad alcuni “capisaldi” della previgente normativa.

E sin da subito lo stesso Codice è stato oggetto di modifiche legislative, divenute nel corso degli anni via via più articolate e complesse, nel tentativo – che pare quasi un ossimoro – di rendere il testo di più agevole lettura e interpretazione, di migliorarne l’efficacia e
chiarire la portata di alcuni istituti, nonché di risolvere talune criticità manifestatasi già nella prima fase attuativa.

In disparte gli interventi volti a correggere errori di recepimento (D.lgs. n. 56/2017) e a modificare la causa di esclusione riguardante gli illeciti professionali (D.lgs. n. 135/2018), le novità di maggior rilievo, per ampiezza e profondità, sono state introdotte dal decreto “Sblocca-cantieri“ (D.l. n. 32/2019, convertito con L. n. 55/2019) e hanno inciso proprio su quei cambiamenti di prospettiva originariamente sanciti dal D.lgs. n. 50/2016. In particolare, alcune delle modifiche più incisive hanno riguardato: (i) il criterio del minor prezzo;

(ii) la temporanea sospensione dell’obbligo per i comuni non capoluogo di provincia di ricorrere a centrali di committenza o a soggetti aggregatori qualificati;

(iii) l’abrogazione del rito “super-accelerato“;

(iv) il ridimensionamento del ruolo delle linee guida dell’ANAC.


Le ultime modifiche che, in ordine di tempo, hanno interessato il Codice dei contratti pubblici sono quelle apportate dal D.l. n. 76/2020 il quale, muovendo dalla necessità di realizzare un’accelerazione degli investimenti e in particolare delle infrastrutture con lo scopo di
contrastare le ricadute economiche conseguenti l’emergenza sanitaria globale del Covid-19, ha introdotto uno speciale regime transitorio valido sino al 31 dicembre 2021 (termine prorogato
dalla Legge di conversione n. 120/2020).

L’impressione che se ne trae è che il Codice dei 2 contratti sia destinato a tramutarsi in una legge “eccezionale“, una sorta di “diritto dell’emergenza“, in cui la frettolosa ricerca di una risposta ad un allarme sociale potrebbe
tradursi – come sovente già accaduto in passato – nella impossibilità di cogliere con chiarezza l’identità di fondo degli interventi normativi.

In questo scenario estremamente mutevole e precario si inserisce la presente opera la quale,
privilegiando un approccio analitico che consenta la conoscenza e l’approfondimento dei singoli istituti ma senza al contempo rinunciare ad una visione di insieme che rappresenta invece la vera
chiave di lettura di questo complicato settore legislativo, fornisce risposte utili agli operatori e spunti preziosi di riflessione nella comprensione delle nuove regole e nella corretta applicazione delle stesse.

In questo modo il volume si rivolge tanto gli studiosi della materia quanto agli operatori che quotidianamente, nelle pubbliche amministrazioni e nelle aule di giustizia, sono chiamati ad applicare un quadro normativo sempre più composito e stratificato.

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