PRONUNCIA DEL CONSIGLIO DI STATO RIBALTA IL GIUDIZIO DEL TAR LAZIO IN MATERIA DI PROROGA DEI DIRITTI D'USO DELLE FREQUENZE SINO AL 2029
Il Consiglio di Stato con tre significative pronunce di marzo 2021 ha completamente ribaltato il giudizio del Tar Lazio in materia di proroga dei diritti d’uso relativi alle frequenze utilizzabili con tecnologia 5G, ripristinando la concessione in proroga sino al 2029 per Linkem, difesa dagli avvocati Saverio Sticchi Damiani e Marco Giustiniani, e ritenendo, quindi, coerente l’iter autorizzativo adottato originariamente
dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Le sentenze del Cds nn. 2651, 2652 e 2656 del 29 marzo 2021 respingendo definitivamente le tesi di Vodafone, Iliad e Telecom Italia inizialmente accolte in primo grado dal Tar Lazio comportanti l’annullamento dei provvedimenti del Ministero e dell’ Agcom di concessione della proroga dei diritti d’uso sulle bande di frequenza 3.4-3.6 GHz a Linkem (e ad altri operatori del settore Tlc), accertano la congruità non ritenendo, quindi, assoggettabile a rivalutazione la quantificazione del contributo economico dovuto per la concessione stessa della proroga.
La disposta proroga, a parere del Cds, risulta adottata all’esito di un iter messo in atto dal Ministero dello Sviluppo Economico, in conformità “sia alla normativa vigente, sia alle regole predeterminate in sede di rilascio dell’originaria concessione, accompagnata da una motivazione approfondita,” e ciò anche con riferimento alla
determinazione dei contributi.
Un ulteriore effetto delle tre sentenze del Consiglio di Stato è quello di garantire sino
al 2029 una maggiore concorrenza sul mercato delle telecomunicazioni e, in particolare, ampliare la platea degli operatori, i quali avrebbero indiscussi vantaggi competitivi a favore dell’utenza finale, a maggior ragione in questa delicata fase dello sviluppo della tecnologia 5G.