Con sentenza n.7418 pubblicata in data 22 giugno 2021 il Tar Lazio ha accolto il ricorso proposto da Rai Radiotelevisione Italiana Spa, difesa dal Prof. Avv. Saverio Sticchi Damiani, per l’annullamento della delibera con cui l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha irrogato una rilevante sanzione pecuniaria per la violazione di alcuni paragrafi del Codice di autoregolamentazione tv e minori.
La vicenda ha avuto origine dalla trasmissione di un filmato, andato in onda nel mese di ottobre 2012 sulla emittente televisiva Rai Tre (rispettivamente in prima serata durante il programma “Chi l’ha visto” e successivamente riproposto, in brevissimi stralci, nel corso di un servizio giornalistico dal TG3), riguardante la presa in consegna, da parte delle forze dell’ordine, di un minore mediante il suo allontanamento dal proprio nucleo familiare.
L’Agcom, lamentando gli effetti pregiudizievoli che la diffusione di scene rappresentative e drammatiche, coinvolgenti un minore, potevano avere sul minore stesso e sugli altri utenti, ha condannato la Rai al pagamento di una elevata sanzione amministrativa.
Il Tar Lazio, accogliendo le tesi difensive del Prof. Avv. Saverio Sticchi Damiani, ha rilevato la correttezza dell’operato della Rai, ritenendo “che le doglianze di parte ricorrente meritino accoglimento in quanto non risultano violate, nel caso in esame, le disposizioni del Codice di Autoregolamentazione TV e minori paragrafi 1.2 e 2.3, in combinato disposto con l’articolo 34, comma 3, del D.lgs. 2005, n. 177 come ritenuto dalla AGCOM. Ed invero, dai rilievi formulati in sede di gravame e dalla documentazione acquisita in giudizio, è emerso che l’emittente televisiva si è premurata di trasmettere le immagini garantendo l’assoluto anonimato del –OMISSIS-interessato, sia sul piano visivo, oscurando e criptando i volti per renderli irriconoscibili, sia, sul piano acustico, coprendo ogni riferimento ai nomi con un beep. Peraltro, anche le modalità particolari con cui il filmato è stato girato, trattandosi di un video amatoriale registrato con un cellulare, hanno reso irriconoscibile il luogo e le persone coinvolte”.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha accolto, così, il ricorso della nota emittente televisiva e ha annullato la rilevante sanzione pecuniaria.