SOSPESA L’INTERDITTIVA ANTIMAFIA PER LA SOCIETÀ EUROGARDEN

SOSPESA L’INTERDITTIVA ANTIMAFIA PER LA SOCIETÀ EUROGARDEN

IL TRIBUNALE PENALE DI LECCE AMMETTE LA SOCIETÀ ALL’ISTITUTO DEL CONTROLLO GIUDIZIARIO.

La sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Lecce, in data 26 marzo, con ordinanza, ha accolto l’istanza presentata dalle due società appartenenti a Pierluigi Mazzotta (Tiemme Srl e Tiemme Beach), titolari delle attività di gestione della struttura Eurogarden Village a San Foca e del relativo stabilimento balneare, per la sottoposizione all’Istituto del controllo giudiziario di cui all’art. 34 bis, co. 6 del d.lgs. n. 159/2011, disponendo così la sospensione delle interdittive antimafia di cui le società erano state destinatarie nel mese di gennaio 2021.

 

La misura del controllo giudiziario viene concessa soltanto nell’ipotesi in cui il supposto pericolo di contaminazione mafiosa ravvisato dalla Prefettura sia ritenuto meramente occasionale e quindi superabile dall’impresa con il monitoraggio di un soggetto nominato dall’autorità giudiziaria. Per l’effetto, l’attività riprende a pieno regime, l’interdittiva viene sospesa e vengono salvaguardati tutti i posti di lavoro.

 

Nel caso di specie, il giudice ha accolto le tesi difensive del Prof. Avv. Saverio Sticchi Damiani, costituito per entrambe le società ritenendo, nello specifico, che “la Prefettura avrebbe basato la propria informazione interdittiva essenzialmente sull’esistenza di vincoli parentali intercorrenti tra i soci delle società istanti e Giancarlo Mazzotta” derivanti dal procedimento penale (ancora sub iudice) a suo carico e che tra l’altro “la fase processuale istruttoria ha escluso ogni contatto del Mazzotta con esponenti malavitosi” e che in ogni caso “tutte le condotte ascrivibili a Giancarlo Mazzotta da cui desumere, ad avviso del pm, il pericolo di infiltrazioni mafiose nella gestione della società istante sono comunque risalenti ed ancora sub iudice, per cui oltre a difettare i dati della certezza e definitività processuale, difetta soprattutto il carattere dell’attualità del pericolo”. Ed ancora, “Lo stesso Pierluigi Mazzotta ha documentato in atti di aver più volte denunciato contro ignoti episodi di danneggiamento e di incendio, il cui ripetersi nel tempo escluderebbe contatti dello stesso con ambienti malavitosi che potrebbero fornire alle sue società adeguata tutela sul territorio” [come riportato nel provvedimento del Tribunale di Lecce, non ostensibile per ragioni di privacy].

 

Il giudice, in definitiva, ha ritenuto che le società facenti capo a Pierluigi Mazzotta possano dimostrare, attraverso un meccanismo di controllo periodico, la trasparenza e la legalità del proprio operato garantendo, altresì, la prosecuzione dell’attività imprenditoriale e la salvaguardia di quasi 200 posti di lavoro.

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