IL TRIBUNALE DI LECCE AMMETTE LA SOCIETÀ ALL’ISTITUTO DEL CONTROLLO GIUDIZIARIO.
Il Tribunale di Lecce, Sezione Misure di prevenzione, con ordinanza del 26 marzo 2021 ha riabilitato le società appartenenti ad Hermes e Greta Mazzotta (Pgh Barone di Mare e Pgh Beach), titolari delle attività di gestione della struttura Barone di Mare a Torre dell’Orso, destinatarie di interdittive antimafia nel gennaio 2021, adottate dalla Prefettura di Lecce.
Le due aziende, appartenenti ai figli di Giancarlo Mazzotta, dopo aver proposto ricorso innanzi al TAR Lecce avverso l’interdittiva antimafia, hanno richiesto al Tribunale di Lecce, con l’assistenza legale degli Avv.ti Saverio Sticchi Damiani, Paolo Spalluto e Andrea Sambati, di sottoporsi spontaneamente all’Istituto del Controllo Giudiziario, misura che viene concessa soltanto nell’ipotesi in cui il supposto pericolo di contaminazione mafiosa ravvisato dalla Prefettura sia ritenuto meramente occasionale e, quindi, superabile dall’impresa con il monitoraggio di un soggetto nominato dall’Autorità giudiziaria.
Il Tribunale ha ammesso le società all’Istituto del controllo giudiziario avendo rilevato come nel procedimento penale in cui è coinvolto Giancarlo Mazzotta (al momento pendente) “la fase processuale istruttoria ha già escluso ogni contatto del Mazzotta con esponenti malavitosi”, e che in ogni caso, “tutte le condotte ascrivibili a Giancarlo Mazzotta da cui desumere, ad avviso del pm, il pericolo di infiltrazione mafiosa sono comunque risalenti (prima del 2014) e ancora sub iudice, per cui oltre a difettare i dati della certezza e definitività processuale, difetta soprattutto il carattere dell’attualità delle esigenze di prevenzione” [come riportato nel provvedimento del Tribunale di Lecce, non sostensibile per ragioni di privacy].
L’accoglimento delle istanze proposte dalle due società, fondato in ragione dell’insussistenza di uno stabile collegamento tra le imprese e la criminalità organizzata, ha sortito l’effetto di sospendere le interdittive antimafia di cui erano destinatarie e contestualmente di garantire la prosecuzione dell’attività imprenditoriale e la salvaguardia di quasi 200 posti di lavoro.