ACCOLTO L'APPELLO DELLA SOCIETÀ EST ITALIA s.r.l. PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO DI PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA NEL COMUNE BRINDISINO.
Il Consiglio di Stato, con sentenza pubblicata in data 10/02/2015, ha accolto l’appello proposto dalla Società Est Italia s.r.l. contro il Comune di Torre Santa Susanna per la riforma della sentenza del Tar Puglia-Lecce sezione prima n.2238/2013 resa tra le parti e per l’effetto ha accolto il ricorso in primo grado e annullato i provvedimenti impugnati dinanzi al Tar.
La società appellante e originaria ricorrente aveva ottenuto dalla Regione Puglia l’autorizzazione unica per la realizzazione, nel Comune di Torre Santa Susanna, di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica con relative opere e infrastrutture connesse.
Successivamente, su richiesta della Regione, il predetto Comune, acquisita la documentazione ed eseguito il sopralluogo, riscontrava una serie di difformità rispetto a quanto autorizzato, difformità che, una volta comunicate alla Regione, hanno comportato la sospensione dell’efficacia della citata autorizzazione unica.
Con il ricorso di primo grado, era stato chiesto l’annullamento dell’ordinanza con cui il Comune di Torre Santa Susanna ingiungeva alla società, la demolizione di alcune opere realizzate abusivamente concernenti l’impianto fotovoltaico, relativamente alle difformità progettuali ritenute di natura sostanziale e il ripristino dello stato dei luoghi.
A tale richiesta si era aggiunta quella dell’annullamento del provvedimento, sempre del medesimo Comune, che respingeva un’istanza di procedura abilitativa semplificata (PAS), presentata dalla società dopo la rinuncia di questa al procedimento di variante in sanatoria.
La motivazione di tale decisione risiedeva nella richiamata natura sostanziale delle varianti apportate al progetto in sede di esecuzione.
Non trovando fin da subito pieno accoglimento dinnanzi al Tar, con appello i legali della Società Est Italia s.r.l. – Prof. Avv. Saverio Sticchi Damiani e Avv. Giuliano Berruti – hanno eccepito che gli interventi di modifica si erano resi necessari al fine di preservare i valori archeologici del sito ricompreso nell’area di installazione dell’impianto medesimo in base alle prescrizioni imposte dalla Soprintendenza, che il Comune in sede di sopralluogo aveva omesso di valutare la fedeltà del progetto realizzato dalla ricorrente alle prescrizioni ministeriali, e infine che il TAR non aveva valutato la vera natura delle modifiche apportate dalla ricorrente su indicazione della Soprintendenza, ritenendo erroneamente tali modifiche come sostanziali e non autorizzabili con la procedura abilitativa semplificata, sbagliando quindi sia nell’accertamento che nella qualificazione giuridica delle stesse.
Quanto dedotto dagli atti, unitamente alla constatazione obiettiva di un atteggiamento trasparente tenuto dall’attuale parte appellante nei confronti di entrambi gli Enti coinvolti nel procedimento (Regione e Comune) e alle convincenti e chiare argomentazioni non contestate adeguatamente dalla parte appellata (cfr. sent. n.710/2015) ha convinto il Collegio ad accogliere l’appello di Est Italia s.r.l.
Le difese avversarie non hanno, quindi, consentito a questo Collegio di giungere a una decisione diversa da quella di ritenere fondate le eccezioni preliminari della parte appellante e di giudicare conseguentemente assorbite le altre censure pure formulate dalla stessa parte.
E’ entrato così in produzione, il più grande impianto fotovoltaico italiano che UniCredit Leasing abbia finanziato. La centrale solare, realizzata a Torre Santa Susanna, in provincia di Brindisi, dalla società Est Italia Srl, controllata da Green Power Eco Fund fa salire a oltre 200 Mwp la potenza fotovoltaica installata in Italia. L’impianto, della potenza di 7,5 MWp è costituito da pannelli fotovoltaici montati su inseguitori monoassiali in modo da ottimizzare la produzione di energia, stimata in oltre 13 milioni di kWh all’anno. Ciò consentirà di soddisfare il fabbisogno energetico medio di circa 4 mila famiglie, evitando l’immissione in atmosfera di quasi 7 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno.