TAR LECCE ACCERTA INERZIA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE E LA CONDANNA A RISARCIRE IL DANNO

TAR LECCE ACCERTA INERZIA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE E LA CONDANNA A RISARCIRE IL DANNO

IL TAR LECCE ACCOGLIE LA DOMANDA DI RISARCIMENTO DEL DANNO PROPOSTA DA SOCIETÀ GESTRICE DI UN CHIOSCO BAR PER IL DANNO SUBITO IN CONSEGUENZA DEL SILENZIO DELL’AMMINISTRAZIONE

Con sentenza del 6 maggio 2021 il Tar Lecce, ha accolto la domanda di risarcimento del danno proposta da una società, difesa dal Prof. Avv. Saverio Sticchi Damiani, gestrice e concessionaria, ad esito di procedura ad evidenza pubblica indetta dal Comune, di un’area pubblica per l’installazione di un chiosco bar all’interno di un parco del medesimo Comune, condannando l’Amministrazione al pagamento di una somma come risarcimento del danno subito in conseguenza del silenzio serbato dal Comune sulle istanze-diffide presentate dalla società nel 2018 volte ad ottenere lo spostamento (sgombero) di una paninoteca ambulante su carro mobile gestita da un’altra impresa.

La ricorrente aveva, infatti, domandato l’accertamento e la declaratoria dell’illegittimità del silenzio-rifiuto serbato dall’Amministrazione Comunale sulle istanze-diffide sopra menzionate.

Il Tar Lecce ha, quindi, accertato l’inerzia del Comune, rilevando come il silenzio serbato dall’Amministrazione si sia determinato fin dal momento della prima diffida e sia perdurato a fronte di plurime e motivate diffide della società.

In ultimo, i giudici amministravi, avendo “la Società ricorrente fornito puntuale dimostrazione in giudizio”,hanno accertato la sussistenza del “requisito di un danno patrimoniale ingiusto eziologicamente riconducibile al prefato contegno omissivo/ritardo dell’Amministrazione Comunale resistente (..) che si sostanzia nel mancato guadagno subito in conseguenza dalla concorrenza illecita praticata dalla paninoteca ambulante” della quale la società aveva chiesto lo sgombero, accogliendo così la domanda “di risarcimento del danno patrimoniale ingiusto derivato alla società ricorrente dal silenzio serbato e dall’inerzia/ritardo dell’Amministrazione Comunale resistente”.

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